La concessione della libertà, che con tale atto cessa di essere un diritto, c’è sempre stata
Faremo la fine dei Nativi Americani?
Edward Bernays: <<dobbiamo controllare e ordinare le masse secondo la nostra volontà>>
di Gianfranco Ruggiero
Nell’era precolombiana, dal Canada al golfo del Texas, si contava una popolazione di 70 milioni di Nativi Americani, un quinto degli abitanti del pianeta.
Quando “l’uomo bianco” scoprì una nuova via, le nuove terre furono invase e conquistate con ogni mezzo dai coloni.
A livello spirituale c’era un abisso e questo risultò un vantaggio. Oltre alle malattie e alle armi da fuoco ad incidere sul più grande genocidio della storia fu anche lo sterminio dei bisonti con lo scopo di eliminare un bene primario ed affamare gli indigeni. Pensate che i coraggiosissimi “visi pallidi” amavano divertirsi sparando dal treno in movimento.
E noi che cosa c’entriamo con i “Pellerossa”? Non occorre eliminare fisicamente…..Nel corso degli anni, siamo stati “educati a vivere” in una società dove il tempo, che è la cosa più importante che abbiamo, viene acquistato e quindi non siamo più liberi ma siamo di chi paga il nostro tempo.
Siamo stati “ammaestrati” alla ricerca del più, del superfluo. Siamo una società dove la frenesia, la competizione, la bramosia di potere e ricchezza ci allontana, alle volte inesorabilmente, al concetto spirituale che vede l’essere umano connesso con ogni forma di vita, di energia, di frequenza.
Grazie alla Fisica Quantistica si stanno scoprendo cose che già secoli fa erano note ai cosiddetti selvaggi.
Come dice il Docente di Fisica e ricercatore, Vittorio Marchi: <<con la fisica quantistica non facciamo altro che riesumare quelle conoscenze che erano andate perdute e che piano piano stiamo riacquistando.>>
Antonio Giacchetti è avvocato, ricercatore indipendente, studioso della civiltà Maya e responsabile del Planet Art Network (PAN) e questo è ciò che ci riporta: <<ai nostri giorni il 20% della popolazione sfrutta l’80% delle risorse perpetrando misfatti contro Madre Terra. Il 40% dei terreni coltivabili sono a rischio di danni irreversibili, 13 milioni di ettari di foreste “se ne vanno” ogni anno. Se questo è segno di civiltà e progresso, siamo messi proprio bene. I Nativi Americani rimarrebbero sbigottiti nel vedere di come noi aggrediamo e non rispettiamo la creazione di Dio. È, di fatto, una forma di schizofrenia che rischia di portarci alla rovina.>>
Più si vive in mezzo al cemento e più il problema appare insignificante. Così non è, e di certo l’immobilismo al quale assistiamo non farà altro che rendere il problema ancora più grave.
Come se non bastasse, sono sempre maggiori i campi “coltivati” a pannelli fotovoltaici ed Emilia Romagna e Toscana iniziano ad incoraggiare l’abbandono delle terre coltivate, offrendo dai 500 ai 1500 euro a ettaro.
<<Solo dopo che l’ultimo albero sarà abbattuto, solo dopo che l’ultimo lago sarà inquinato, solo dopo che l’ultimo pesce sarà pescato, Voi vi accorgerete che il denaro non può essere mangiato.>> (Toro Seduto, Capo della tribù dei Sioux).
Lo scrittore, saggista e teologo Igor Sibaldi afferma: <<quella che si chiama tarda società industriale ha assunto gli stessi strumenti di condizionamento dei totalitarismi come il nazismo, il fascismo e lo stalinismo. Li ha assunti ed elaborati allo scopo principale che la gente comprasse quello che gli viene detto di comprare. Questo è lo strumento su cui si fa leva per tenere la gente immobile. In un’epoca di tecnologia avanzata dove la gente potrebbe lavorare meno e capire più cose e guardarsi attorno, bisogna fare in modo che le persone abbiano paura e quindi bisogna inventarsi crisi e vari tormenti perché la gente pur stando molto bene e avendo più tempo, non abbia il modo di utilizzare il suo tempo ma sia schiacciata dall’ansia>>.
A tal proposito mi sembra arrivato il momento di citare Edward Bernays, nipote di Sigmund Freud, considerato il padre delle relazioni pubbliche e della propaganda che diceva: <<dobbiamo controllare e ordinare le masse secondo la nostra volontà senza che queste se ne rendano veramente conto>>. Non appare quindi un caso se, poco meno di un secolo fa, Adolf Hitler volle come braccio destro il suo fedele Paul Joseph Goebbels, a capo del Ministero del Reich per l'istruzione pubblica e la propaganda.
Quello che abbiamo vissuto negli ultimi anni si è basato, e continua a farlo, sulla propaganda e sulla paura da instillare nell’individuo per renderlo obbediente. Non occorre eliminare fisicamente…..
La storia dovrebbe insegnare ed essere un monito affinché gli errori del passato non si ripetano. Ma non è così, ripetiamo sempre gli stessi errori accecati da ambizioni materiali o, ancora peggio, dalla mancanza di visione che ci porta a delegare sempre a qualcun altro la responsabilità di indicarci “la retta via” e il modo di vivere la libertà a noi concessa che, essendo appunto concessa, termina di essere un diritto.
Quello che ci viene raccontato ci condiziona nelle scelte quotidiane e anche il modo di raccontare la storia risulta da sempre fondamentale.
La storia è composta dalla verità e dallo storytelling, una volta messa da parte la verità, della storia rimarrà solamente la narrazione dei maggiordomi obbedienti del momento.
<<Il dovere degli intellettuali sarebbe quello di rintuzzare tutte le menzogne che attraverso la stampa e soprattutto la televisione inondano e soffocano quel corpo del resto inerme che è l’Italia.>> (Pier Paolo Pasolini).
Non è che per caso quattro farabutti pensano di trattarci come i loro avi fecero con i Nativi Americani? Non occorre eliminare fisicamente….. <<Oh Grande Spirito, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare e il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare.>> (Comanche)